Tenendo in considerazione quanto caratterizza le relazioni tra i due popoli di Italia e di Libia, i profondi e forti legami, le cui radici risalgono a secoli di contatti, di attività commerciali, di storia comune ma che la colonizzazione italiana ha cagionato delle ferite ancora ricordate da molti libici.
Nel desiderio di rafforzare e sviluppare tali relazioni, nell’interesse dei due popoli amici, I’Italia invita la Libia a superare il passato, un passato che la Libia invita l’Italia a non ripetere in futuro. In uno spirito di buon vicinato, non si verificheranno atti ostili di qualsiasi origine dall’Italia verso la Libia e dalla Libia verso l’Italia.
Le due parti esprimono la loro volontà e determinazione a sviluppare le relazioni bilaterali su nuove basi fondate sull’eguaglianza, il mutuo rispetto e la reciproca collaborazione nei vari campi, per promuovere gli interessi ed il benessere dei due popoli e contribuire al sostegno della pace ed alla stabilità nella regione del Mediterraneo, al suo sviluppo economico ed al benessere dei suoi popoli.
Il Governo italiano esprime il proprio rammarico per le sofferenze arrecate al popolo libico a seguito della colonizzazione italiana e si adopererà per rimuoverne per quanto possibile gli effetti, per superare e dimenticare il passato, avviare una nuova era di amichevoli e costruttive relazioni tra i due popoli. Il Governo italiano, pertanto, si impegna a:
1 continuare a ricercare, con tutti i mezzi disponibili, i cittadini libici allontanati coercitivamente, all’epoca, dalla loro Patria e dai propri familiari;
2 adoperarsi, in forma diretta e tramite la collaborazione bilaterale ed internazionale, per la rimozione e bonifica dei campi minati disseminati in Libia durante la guerra. Per la realizzazione di tal fine, il Governo italiano offrirà la propria assistenza tramite l’istituzione di corsi di formazione per unità speciali per la rimozione delle mine in Libia; offrirà le cure, alle persone danneggiate dalle mine terrestri, in centri specializzati in Italia; provvederà alla costruzione in Libia di un centro medico specialistico per l’applicazione di protesi in collaborazione tra la Mezzaluna Rossa libica e la Croce Rossa italiana;
3 offrire risarcimenti ed assistenza alle persone danneggiate per effetto dello scoppio di dette mine; contribuire alla realizzazione di progetti umanitari atti ad aiutare le famiglie dei disabili e dei danneggiati; collaborare con lo Stato libico nell’operazione di sviluppo delle regioni disseminate e danneggiate dalle mine: accordi specifici tra i due Stati stabiliranno i relativi dettagli;
4 Al raggiungimento di tali obiettivi si provvederà attraverso la costituzione di una Società italo-libica, in cui partecipano imprese italiane pubbliche e private, ed il Presidente della quale viene designato dalla Parte libica. Il suo scopo sarà di contribuire al sostegno dell’economia libica tramite l’esecuzione di progetti di infrastrutture di base e di progetti di sviluppo in genere.
Tale Società costituirà un Fondo Speciale (con contributi di società italiane, il settore pubblico italiano ed enti libici) per i seguenti scopi:
– la bonifica ed urbanizzazione delle zone disseminate di mine durante la Il guerra mondiale;
– la formazione di specialisti nel campo dello sminamento; la cura dei cittadini libici danneggiati dallo scoppio delle mine; la costruzione di un centro medico in Libia per la cura dei lesionati dalle mine;
– la ricerca dei cittadini libici che furono allontanati dal loro Paese e dei loro discendenti, figli e nipoti, per restituire riconoscimento, materiale e morale, ai loro familiari ed al popolo libico;
– altre iniziative atte ad alleviare gli esiti negativi causati dal passato.
L’Italia fornirà un sostegno speciale alla Libia, sul versante culturale e nel campo dello sviluppo economico e degli aiuti tecnici. Accordi particolari tra le parti competenti nei due Stati ne stabiliranno condizioni e dettagli.
L’Italia si impegna a restituire alla Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista, tutti i manoscritti, reperti, documenti, monumenti e oggetti archeologici trafugati in Italia, durante e dopo la colonizzazione italiana della Libia, secondo la Convenzione dell’UNESCO del 14 novembre 1970 su importazione, esportazione e trasferimenti illeciti di beni culturali. I due Paesi collaboreranno per individuare tali manoscritti, reperti, documenti, monumenti, pezzi archeologici ed oggetti ed indicarne l’ubicazione.
Le due Parti concedono, I’una all’altra, un rapporto preferenziale di reciproca collaborazione.
Il Governo italiano concede ai cittadini libici il diritto di godere dei privilegi riconosciuti dalla legislazione italiana all’epoca della colonizzazione, nella misura in cui le Autorità competenti, in Libia ed in Italia, definiscano tali privilegi, compatibilmente con gli obblighi derivanti all’Italia dall’appartenenza all’Unione Europea. Lo Stato libico, a sua volta, permetterà ai cittadini italiani interdetti dall’ingresso nel proprio territorio, per delle precedenti disposizioni, di entrare nel territorio libico per motivi di turismo, visita o lavoro.
In conclusione, le due Parti prendono atto che la Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista conferma che con l’applicazione del presente Comunicato, non vi saranno più motivi di contesa o di polemica, con I’Italia, circa il passato.
Il presente Comunicato è stato redatto e firmato nella città di Roma in data 4 luglio 1998.

per la Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista
Omar Mustafa El Muntasser
Segretario del Comitato Popolare
Generale per il Collegamento Estero
e la Cooperazione Internazionale

per la Repubblica Italiana
Lamberto Dini
Ministro degli Affari Esteri