Tra il 26 e il 29 luglio si svolgerà a Roma una riunione del Comitato della Camera dei Rappresentanti (HoR) e dell’Alta Commissione Elettorale Nazionale (HNEC) che avrà l’obiettivo di sviluppare una posizione unificata sulla legge relativa alle elezioni generali che dovrebbero svolgersi il prossimo 24 dicembre. L’incontro sarà mediato sia da rappresentanti del governo italiano che dalla Missione delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil).
Il ruolo dell’Unsmil, come dichiarato dalla stessa missione, durante questi giorni di colloqui sarà quello di fornire supporto tecnico e consulenza al Comitato HoR e all’HNEC nello sviluppo di progetti di leggi elettorali, basati sui principi delle Nazioni Unite di assistenza elettorale e sui principi dei diritti umani. Le Nazioni Unite hanno sottolineato l’importanza di un processo elettorale inclusivo. Si ricorda, tuttavia, che secondo l’Accordo politico libico di Skhirat del 2015, tuttora valido, e dalle disposizioni uscite dalla roadmap di Tunisi, l’HoR deve concordare con l’Alto Consiglio di Stato (HSC) tutte le decisioni importanti, comprese le leggi e tutto ciò che riguarda la preparazione delle prossime elezioni.
La tornata elettorale è un passaggio centrale per sostenere il processo di stabilizzazione che si è innescato dal cessate il fuoco raggiunto lo scorso ottobre a Ginevra. Soltanto un governo uscito dalle urne, con una legittimazione popolare, sarà in grado di sviluppare nuovi progetti col fine di risolvere i problemi strutturali del paese nordafricano e far uscire dal territorio libico i vari gruppi armati stranieri che ancora oggi sono presenti, nonostante le ripetute richieste da parte della comunità internazionale e dello stesso governo transitorio guidato dal premer Abdel Habid Dbeibah.
La notizia di questa riunione a Roma finalmente trasmette un senso di credibilità, perchè si svolge in Italia, Paese direttamente interessato al successo dell elezioni generali in Libia del 24 dicembre, mentre personalmente non sono mai stato convinto delle riunioni precedenti in altri Paesi-UE non direttamente interessati. Evidentemente il ruolo del nostro Presidente del Consiglio Mario Draghi ha dato una svolta più reale agli avvenimenti di quella precedente. Non ci resta che aspettare di vedere finalmennte lo svolgimento delle elezioni che dovrebbero segnare il punto di partenza della stabilizzazion della Libia.
Concordo pienamente con quanto scritto dal signor Sciuto. L’Italia, con Draghi, ha assunto un ruolo da protagonista sul dossier libico ed è in prima fila per arrivare alla stabilizzazione del paese.
Egr. sig. Marco Della Ditta, la ringrazio per il suo contributo. Temo purtroppo che siamo in pochi a pensarla così, ma spero che i fatti faranno proseliti.
Sicuramente l’Italia con Draghi viene vista diversamente anche dagli altri paesi interessati, ciò non toglie che attori come la Turchia e la Russia continuano ad essere molto attivi e protagonisti. Bisogna stare attenti a non perdere terreno
Egr. Sig. Antonio Padrone lei ha visto bene, mi sovviene una battuta: attenti a quei due!
Grazie a tutti per l’interesse e per i commenti
Vittorio credo che finalmente la situazione in Libia possa prendere l’abbrivio finale per giungere ad una soluzione condivisa tra tutte le parti in causa. Negli ultimi giorni sta
prendendo corpo una voce secondo la quale si starebbe lavorando ad un ripristino della monarchia con garanzie e tutele democratiche.
Grazie Bruno per questa notizia che lascia sperare. Ormai mancano solo 5 mesi alle elezioni e le iniziative devono essere accelerate.