Tra Venezia e il porto di Khoms in Libia sarà attivo da metà luglio un collegamento marittimo regolare. Al momento è l’unico attivo in tutto l’Adriatico. Lo ha annunciato in una nota l’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico settentrionale. Il servizio sarà gestito dalla società Agencies srl.
“La Libia deve poter contare sugli approvvigionamenti”
“I vari comparti dell’economia e con essi la vita delle comunità devono poter contare su attività e approvvigionamenti”, si legge nel comunicato. Malgrado il conflitto che lacera la Libia sia in atto da diversi anni, il ro-ro “Ivan” caricherà 103 camion in partenza per Khoms, vicino a Tripoli.
Ro-Ro sta per Roll-on/roll-off, ovvero una nave traghetto costruita per il trasporto dei veicoli gommati. I ro-ro possono trasportare anche contenitori o merci, caricati e scaricati con veicoli dotati di ruote, senza ausilio di mezzi meccanici esterni.
Servizio lanciato e poi rimandato a causa del Coronavirus
Il servizio era stato lanciato a febbraio e prevedeva di raggiungere i porti libici di Khoms e Misurata. Da Venezia erano previsti scali a Salerno nel Tirreno e a Marghera e Koper in Adriatico. Come riportava il sito Shipping Italy il ro-ro My Rose, scelto per i viaggi, garantiva una capacità di trasporto pari a circa 1.500 metri lineari. Si potevano caricare ogni tipo di veicoli oppure merce su pallet.
L’emergenza coronavirus ha bloccato il progetto per questi mesi ma ora a Venezia sono pronti a ripartire. Il primo carico, come si legge su ship2shore, sarà proprio quello dei 100 autoarticolati rimasti bloccati in porto a causa del lockdown.
Ripresa graduale dei collegamenti con la Libia
La Libia continua dunque ad essere un mercato interessante per la navigazione marittima, nonostante la difficile situazione geopolitica.
“Siamo lontani dai tempi in cui potevamo operare questo collegamento una volta alla settimana, ma siamo fiduciosi in una ripresa graduale”, spiega ancora a Ship2Shore Loris Trevisan, il patron di Agencies.
Irini, tensione a largo di Tripoli
Fiducia forse mal riposta dato che, come scrive La Repubblica, cresce la tensione al largo della Libia. Qualche giorno fa c’è stato un contatto ravvicinato tra una nave della missione europea Irini e un mercantile turco sospettato di trasportare armi a Tripoli. “Non si è trattato – si legge – di un vero e proprio incidente, ma solo la dimostrazione di quanto sia difficile e pericoloso imporre un embargo bellico in Libia.”
Sulla questione si è espresso anche Luigi Di Maio. Per il ministro degli Esteri, Irini non è un blocco navale ma un insieme di misure finalizzate a promuovere il ritorno della pace e della sicurezza in Libia.
Daniele Lombardi, classe 1973, è giornalista, scrittore e grafico. Direttore responsabile della rivista “Italiani di Libia”. Ha scritto il saggio “Profughi. Dai campi agricoli della Libia ai campi di accoglienza in Italia” e il noir “La confraternita del lupo”. Ha collaborato con ANSA, Notizie Verdi, Quotidiano della Sera e altre testate locali. Ha fondato Scriptalab, agenzia di comunicazione divulgativa e editing per le aziende. Laureato in Sociologia Politica, ha un master in critica giornalistica conseguito presso l’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.